









Damien Hirst, nato a Bristol nel 1965, è tra i più celebri artisti britannici contemporanei. È l’esponente di spicco degli Young British Artists (YBA), gruppo di visual artist affermatisi negli anni ’90 per i contenuti controversi e coinvolgenti delle loro esibizioni.
‘Treasures from the Wreck of the Unbelievable’ costituisce la prima grande personale dedicata a Damien Hirst in Italia, dopo la retrospettiva presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli del 2004.
La mostra si estende lungo i 5.000 metri quadrati espositivi di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, le due sedi veneziane della Pinault Collection che per la prima volta sono entrambe affidate a un singolo artista.
‘Treasures from the Wreck of the Unbelievable’ è un progetto complesso e ambizioso, la cui realizzazione si è protratta lungo diversi anni. Eccezionale nelle dimensioni e nei propositi, la mostra racconta la storia dell’antico naufragio della grande nave ‘Unbelievable’ (Apistos il nome originale in greco antico) e ne espone il prezioso carico riscoperto: l’imponente collezione appartenuta al liberto Aulus Calidius Amotan, conosciuto come Cif Amotan II, destinata a un leggendario tempio dedicato al Dio Sole in oriente.
Punta della Dogana Nel XV secolo lo sviluppo dell’attività commerciale veneziana impone il trasferimento alla punta ovest di Dorsoduro della sede della dogana da mar di Venezia, fino ad allora ospitata vicino all’Arsenale. L’attuale edificio di Punta della Dogana è completato nel 1682, cinque anni prima della vicina Basilica della Salute. L’opera dell’architetto Giuseppe Benoni è caratterizzata da una torre sormontata da un gruppo scultoreo raffigurante due Atlanti che sorreggono una sfera in bronzo dorato, in cima alla quale la Fortuna, ruotando, indica la direzione del vento. L’attività doganale de Punta della Dogana, intrinsecamente legata ai soprassalti della storia della città, prosegue fino agli anni ottanta del Novecento. Dopo più di vent’anni di abbandono, il comune di Venezia pubblica un bando di concorso per la creazione di un centro d’arte contemporanea. La collezione Pinault se lo aggiudica nel 2007 e affida il restauro dell’imponente complesso all’architetto Tadao Ando. Nel giugno 2009, dopo 14 mesi di lavori, Punta della Dogana riapre al pubblico e da allora presenta mostre temporanee.
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